Norelli, la Scuderia di piloti pronta a correre in aiuto delle opere d’arte

Insegnare l’ “arte della guida”, per costruire nuovi campioni delle due ruote. E’ questa, da sempre, una…

Insegnare l’ “arte della guida”, per costruire nuovi campioni delle due ruote. E’ questa, da sempre, una delle principali attività della Scuderia Norelli di Bergamo, con  “in cattedra” i propri piloti più esperti (in alcuni casi con le bacheche colme di trofei che testimoniano quanto alta sia la loro “arte”  in sella) e con allievi  gli associati più giovani, spesso uniti ai loro insegnanti non solo dalla passione ma anche da un legame di sangue. Ma c’è un’altra arte protagonista della vita della scuderia bergamasca: quella della pittura, della scultura,  per la quale in molti componenti del sodalizio nutrono una profonda passione. Al punto da  “salire in sella” per correre in aiuto, se necessario, di qualche capolavoro, organizzando particolari gare per aiutare l’arte. Come è accaduto, per esempio, in occasione della raccolta di fondi per donare all’Accademia   Carrara il restauro di un bellissimo dipinto custodito nelle sue sale: la tela che rappresenta la scena detta del “Noli me tangere”, ossia l’episodio narrato nel Vangelo di Giovanni nel quale si racconta dell’apparizione di Cristo risorto alla Maddalena, che inizialmente non lo riconosce, scambiandolo per un giardiniere al lavoro. Un dipinto  proveniente dalla casa di Umberto e Orsola Tibaldi, entrambi artisti e docenti per molti anni al Liceo Artistico di Bergamo, acquistata da un loro antenato, di famiglia ebrea, a una vendita all’asta nel 1914 a Milano, e sfuggita quasi miracolosamente alle persecuzioni razziali”, come si legge in uno scritto di Giovanni Valagussa, storico dell’arte e per 20 anni conservatore della pinacoteca bergamasca. Un’opera  che, recuperata e donata all’Accademia, “richiedeva  importanti interventi sul supporto delle grandi tavole in pioppo, preliminari al recupero della superficie pittorica che appariva ingiallita da vecchie verniciature e segnata da stuccature e ritocchi”, come ha scritto sempre l’ex conservatore: interventi realizzati proprio grazie alla “particolarissima gara di solidarietà” in favore dell’arte  organizzata dalla Scuderia Norelli che nel  2016, nell’imminenza dei festeggiamenti per il 50° anniversario di fondazione del sodalizio,  ha dato vita al progetto di restauro felicemente concluso tre anni più tardi con la cerimonia della donazione, che ha visto protagonisti, oltre al presidente Massimo Sironi e al segretario Enzo Paris, principale artefice dell’iniziativa immediatamente condivisa dal consiglio, anche  Umberto Tibaldi, da poco scomparso, e  uno degli autori del restauro stesso. Un restauratore di professione e pilota per passione (bravissimo in entrambe le “vesti”) , oltre che uno dei fondatori e pilota della Scuderia Fulvio Norelli, che  non ha esitato un solo istante a “salire in sella” per correre in soccorso dell’arte mettendo a disposizione tutta la sua abilità per restituire il quadro all’antico splendore.  Contribuendo a far vincere un’altra importante “gara” alla Norelli,

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